Raccontiamoci una favola: Il sale di Iqra
Proseguiamo il viaggio nel nostro progetto “Raccontiamoci una favola”.
Oggi ci troviamo in Pakistan con A., 16 anni, che con la sua fiaba ci ricorda quanto anche le cose apparentemente di meno valore siano importanti.
“C’era una volta, in un piccolo villaggio, un mercante di nome Hilal che aveva tre figlie molto belle. Un giorno come tanti, il padre decise di chiedere alle tre figlie quanto gli volessero bene. Andò dalla figlia maggiore e le chiese “figlia mia, quanto mi vuoi bene?” e lei rispose “oh papà, ti amo più della mia stessa vita!”. Andò, allora, dalla secondo genita, ponendole la stessa domanda e lei replicò “oh papà, ti amo più del mondo intero!”. Hilal era molto felice delle risposte delle due figlie e, così, decise di regalargli qualcosa di molto prezioso. Si recò, poi, dalla figlia minore, Iqra, e anche a lei fece lo stesso quesito ma la risposa lo lasciò senza parole. La giovane, infatti, esclamò “papà, io ti amo come il sale!”. Hilal si arrabbiò moltissimo e urlò:” il sale è una cosa banale e si può comprare al mercato ad un prezzo bassissimo, è una cosa che non ha valore! ” . Accecato dalla rabbia, decise di cacciare di casa la figlia minore, che prese le poche cose che aveva e se ne andò via piangendo.
Iqra, sola e abbandonata, non sapeva più che fare: camminò per giorni, non avendo nemmeno da mangiare. Un pomeriggio, in lontananza, vide un bellissimo palazzo: doveva sicuramente essere il palazzo del Re del villaggio . Con tanta fatica arrivò lì e, una volta fuori, disse ai soldati “sono sola, non ho niente da mangiare e ho bisogno di lavorare”. A quel punto, dalla finestra del grande palazzo, si sentì il cuoco che disse “fatela salire qui in cucina, lavorerà con me”. Iqra fu contentissima di questa opportunità e si mise subito a lavoro. Passarono delle settimane e divenne bravissima a cucinare. Un giorno, il giovane principe, Bilal, decise di organizzare una festa, invitando i suoi amici e tutto il palazzo. Anche Iqra decise di partecipare alla festa e, una volta arrivata, tutti la guardarono per come era bella e per come le stava bene il vestito che stava indossando. Tutti gli occhi erano puntati su di lei, soprattutto quelli del principe. Bilal, senza pensarci due volte, decise di andare da lei per conoscerla, non avendo idea che quella bellissima ragazza fosse proprio una cuoca del Palazzo Reale. Parlarono a lungo e, alla fine, decise di regalarle un anello come simbolo del suo affetto. Un giorno, il re disse a tutti i cuochi del palazzo di cucinare il loro piatto preferito e Iqra decise di cucinare l’halwa (un dolce tipico pakistano). Iqra, per rivelare a Bilal la sua identità, decise di mettere nel dolce l’anello che il principe le aveva regalato. Quando il giovane principe mangiò il dolce, vide subito l’anello e domandò “chi ha cucinato questo piatto?”. La giovane ragazza, allora, si fece avanti e Bilal la riconobbe immediatamente.
Da quel momento i due ragazzi passarono molto tempo insieme e si innamorarono l’uno dell’altra. Iqra confessò tutto ciò che le era successo, parlò molto del litigio con il padre ed era molto triste per l’accaduto. Un bellissimo giorno, Bilal chiese a Iqra di sposarlo: lei accettò subito, senza nessuna esitazione. Nei giorni a seguire, i due innamorati organizzarono i preparativi per la grande festa e il Re decise di invitare tutto il villaggio al matrimonio. Il fatidico giorno arrivò e al palazzo si presentò anche Hilal, il padre della sposa. Appena lo vide, Iqra decise di fargli preparare due piatti con il pollo, uno condito normalmente e l’altro senza sale. Dopo la cerimonia, il pranzo fu servito e i festeggiamenti iniziarono. Ad Hilal furono portate le due pietanze e lui scostò immediatamente il piatto senza sale. Arrivò il Re e gli chiese “Hilal, perché sposti quel piatto? Non ti piace?”. Hilal, allora, si giustificò “È senza sale, è cattivo!”. A quel punto Hilal scoppiò a piangere perché ripensò a tutto ciò che era accaduto e si rese conto della vera importanza del sale. Si sfogò con il Re, dicendogli che si sentiva un cattivo padre e di essere così triste perché aveva cacciato la figlia minore esattamente per quel motivo: non riusciva a riconoscere l’importanza del sale. Ascoltando la sofferenza del padre e il suo rimpianto per quanto accaduto, Iqra si mostrò ai due uomini. Padre e figlia finalmente si abbracciarono e vissero tutti felici e contenti nel bellissimo Palazzo Reale.”
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